Le nostre strade sono calendari che contengono ciò che siamo stati e ciò che saremo domani. Ogni giorno, quando sul marciapiede cogliamo il nostro riflesso nelle vetrine, vediamo noi stessi nella città, ci cerchiamo nell’abbandono al ricordo di com’era quindici, dieci, quarant’anni fa, perché i vecchi luoghi che ci hanno visto sono la prova del nostro passaggio. Un giorno la città costruita da noi scomparirà, e quando se ne andrà noi scompariremo con lei. Quando i palazzi cadono, anche noi crolliamo.
I miei libri,le mie foto, i miei viaggi ...
25 gennaio 2014
12 agosto 2013
Ode all’Armenia
Io della mia dolce Armenia amo la parola dal sapore di sole,
Della nostra antica lira amo le corde dai pianti di lamento,
Dei fiori color sangue e delle rose il profumo ardente
E delle fanciulle di Nayiri amo la danza morbida e agile.
Amo il nostro cielo turchese, le acque chiare, il lago di luce,
Il sole d’estate e d’inverno la fiera borea stanante il drago,
Le nostre pareti inospitali delle capanne sperdute nel buio
E delle antiche città amo la pietra dei millenni.
Non dimenticherò i nostri canti lamentosi, ovunque io sia,
Non dimenticherò i nostri libri incisi con lo stilo, divenuti preghiera,
Per quanto lacerino il cuore le nostre piaghe sprizzanti sangue,
Amerò ancor più la mia Armenia amorosa, orfana, ardente di sangue.
Non vi è alcun’altra leggenda per il mio cuore colmo di nostalgia,
Simile al Narekatsi e a Kučhak non vi è fronte luminosa,
Attraversa il mondo, non vi è simile all’Ararat vetta bianca,
Qual cammino di gloria inaccessibile, il mio monte Masis io amo.
Io della mia dolce Armenia amo la parola dal sapore di sole,
Della nostra antica lira amo le corde dai pianti di lamento,
Dei fiori color sangue e delle rose il profumo ardente
E delle fanciulle di Nayiri amo la danza morbida e agile.
Amo il nostro cielo turchese, le acque chiare, il lago di luce,
Il sole d’estate e d’inverno la fiera borea stanante il drago,
Le nostre pareti inospitali delle capanne sperdute nel buio
E delle antiche città amo la pietra dei millenni.
Non dimenticherò i nostri canti lamentosi, ovunque io sia,
Non dimenticherò i nostri libri incisi con lo stilo, divenuti preghiera,
Per quanto lacerino il cuore le nostre piaghe sprizzanti sangue,
Amerò ancor più la mia Armenia amorosa, orfana, ardente di sangue.
Non vi è alcun’altra leggenda per il mio cuore colmo di nostalgia,
Simile al Narekatsi e a Kučhak non vi è fronte luminosa,
Attraversa il mondo, non vi è simile all’Ararat vetta bianca,
Qual cammino di gloria inaccessibile, il mio monte Masis io amo.
20 maggio 2013
30 aprile 2013
Blogger IPad
Ho scoperto una nuova, almeno per me, app per l'Ipad. Magari così riuscirò a scrivere qualche post in più sul mio povero blog! Devo ancora capir bene come funziona però!
Per cominciare una fotina alla mia arma preferita!
Per cominciare una fotina alla mia arma preferita!
26 marzo 2013
Elogio della Lentezza
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
(attribuita a Jorge Luis Borges)
10 febbraio 2013
Il riccio
Ieri mi sono comprata il dvd de Il riccio - Le hérrison, film di Mona Achache
tratto dal romanzo di Muriel Barbery L'eleganza del riccio.
Oggi, con un po' di ritardo sui tempi come al solito, sono riuscita a ritagliarmi un paio d'ore per guardarmelo.
La storia di Renée la portinaia, di Paloma piccola inquilina dello stabile e dell'affascinante giapponese Kakuro Ozu mi è piaciuta molto e la trasposizione cinematografica sembra essere anche molto fedele al libro.
Ad un certo punto Paloma dice a Renée che è lei ad aver trovato il nascondiglio perfetto:
Direi che sono proprio d'accordo: una stanza stracolma di libri, il paradiso!
31 dicembre 2012
8 ottobre 2012
19 gennaio 2012
Una luce inattesa di Jason Elliot
"Anche se la via è piena di pericoli
e la meta ancora non si vede
Non esiste via che non abbia un termine:
non disperare."
1 gennaio 2012
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