16 marzo 2008

"Boicottiamo i Giochi Olimpici di Pechino"


L'appello è stato lanciato dall'attore Richard Gere dopo i recenti scontri in Tibet

Dopo i recenti scontri tra le autorità cinesi e i dimostranti in Tibet, l'attore Richard Gere, da molti anni attivista in favore dell'indipendenza della regione, ha chiesto di boicottare i prossimi Giochi Olimpici di Pechino

"La Cina non si è comportata in modo opportuno - ha detto l'attore alla radio inglese Bbc - Se le cose non cambiano e senza libero accesso all'informazione, penso che tutti noi dobbiamo boicottare i giochi. Non si può continuare come se tutte le cose fossero a posto e tutti quanti fossero felici". Gere, che è amico personale del Dalai Lama, ha inoltre accusato Stati Uniti e Europa di aver messo a margine la questione tibetana, e ha spiegato di non aver proposto prima il boicottaggio dell'appuntamento olimpico perché sperava che l'evento sportivo potesse aiutare "il libero scambio delle informazioni e dell'intrattenimento".

Da La Stampa.it

A parte l'appello di Richard Gere, che personalmente condivido, trovo scandaloso che non si faccia assolutamente nulla per aiutare questo popolo, a mio parere uno dei più pacifici del pianeta. Addirittura i monaci sono stati costretti alla protesta.

"I criminali che non si arrendono entro la mezzanotte di lunedì saranno puniti duramente in base alla legge", è il comunicato diffuso ieri dal governo locale del Tibet. Le minacce di punizioni esemplari si estendono "a chiunque ospiti e nasconda i rivoltosi ricercati dalla polizia". Vengono offerte ricompense in denaro, protezione e anonimato a chi dà notizie utili nella caccia ai "ribelli".

No, dico, criminali, punizioni esemplari, solo perchè difendono la loro indipendenza?!
Ma questi cinesi, credono di essere i padroni del mondo?



1 commento:

Paul ha detto...

Di certo le notizie frammentarie che arrivano da laggiù non sono proprio confortanti. C'è anche da dire che le olimpiadi non sono mai state interrotte, forse l'unica occasione in cui sono slittate è stato a causa della 2° guerra mondiale, ma non sarei disposto a giurarci.