15 gennaio 2008

Censura



L'Afghanistan vieta la distribuzione e proiezione del film tratto da Il cacciatore di aquiloni di Kaled Husseini.

Forse è ora che mi decida a leggere questo libro!

5 commenti:

Francesca ha detto...

Francamente non ne comprendo il motivo.
Nel libro si parla di alcuni episodi di violenza estrema commessi da talebani, ma visto e considerato che in quel paese i talebani non ci dovrebbero essere più, almeno al potere, non vedo perchè censurare il film...
Altre cose potrebbero aver dato fastidio agli afghani, ma non capisco quali. Il ritratto che l'autore fa dell'Afghanistan e dei suoi abitanti è di grande amore e di grande affetto, al di la di tutte le contraddizioni di quel paese.
Il libro è bello, anche se sinceramente mi aspettavo qualcosa di più. Sono rimasta un po' delusa ma, si cara Michela, è senz'altro un libro da leggere.

Paola Romitelli ha detto...

"...si parla di alcuni episodi di violenza estrema commessi da talebani, ma visto e considerato che in quel paese i talebani non ci dovrebbero essere più..." Credo che dalle parole che utilizzi (violenza estrema...non dovrebbero...) sono già una risposta alla tua domanda, purtroppo, e il fatto che lo impediscono, mi spiace, ma alimenta quella violenza di cui sono capaci...

A me è piaciuto molto sia per come è scritto che per la storia, che, personalmente, ritengo originale e, contemporaneamente, veritiera.

alehcim81 ha detto...

Ecco ora mi resta solo di trovare il tempo di leggerlo e poi sono a posto!

Dous ha detto...

Un libro magnifico che il libro successivo in qualche modo completa, dando anche della donna un'immagine formidabile.
Dei libri che ti entrano dentro scavano ed estraggono il tuo cuore facendolo brillare di lacrime.
Il dolore si vuole dimenticare perchè è scomodo e fa pensare.
Il dolore non potranno cancellarlo nè i talebani nè le censure.
Perchè è quello che ci fa vivere davvero.

LuisaMiao ha detto...

A dire il vero, io sono rimasta abbastanza delusa da questo libro... la storia non è questa grande cosa 8tanto che metà dei *colpi di scena* si azzeccano prima che avvengano), lui scrive benino ma non è un grande capolavoro. Descrive, questo glielo riconosco, molto bene l'Afghanistan. ma ci sono anche altri libri che lo fanno.

"Credo che dalle parole che utilizzi (violenza estrema...non dovrebbero...) sono già una risposta alla tua domanda, purtroppo, e il fatto che lo impediscono, mi spiace, ma alimenta quella violenza di cui sono capaci..."
Ma a chi ci riferimano nell'ultimo pezzo di frase? Tutti gli uomini sono capaci di estrema violenza. E quella descritta nel libro capita anche qui da noi, triste dirlo ma quotidianamente....